La capanna sul fiume

…sento il bisogno crescente di andare a vivere un mesetto in questa capanna sul fiume in Thailandia, non sentire più il nome Ruby, non voglio sapere cosa fa Corona, non voglio più le cazzate che ci stanno proponendo come priorità cui pensare… voglio vivere senza sapere cos’è un “decoder digitale terrestre”… sentirmi libero dal preoccuparmi se non ho una polizza vita (grande soddisfazione se muori vero?)

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=b4YFODGEYiw]

 

Autore: Fabio Trevisani

Sono Fabio Trevisani, laureato in Scienze Motorie all'università di Padova e formato con un percorso di Coaching e Counseling presso UP STEP. Mi occupo di attività motoria e tutoring per ragazzi con disabilità intellettivo-relazionale e cognitivo-motoria. Sono un allenatore di calcio, preparatore atletico e personal trainer per attività motoria preventiva e compensativa. Seguo squadre agonistiche in varie discipline come preparatore atletico.

3 pensieri riguardo “La capanna sul fiume”

  1. Ciao Daniele, ho appena letto il tuo post “sento il bisogno crescente…”, cosa posso dire di più rispetto a ciò che hai scritto? Condivido appieno e tengo a dire che non siamo molto lontani a film come “Resident evil” e via dicendo…. ci stiamo impasticcando come gli indios delle foreste amazzoniche… loro lo fanno per alleviare le fatiche del duro lavoro a praticamente costo zero, noi per solitudine e solitudine intendo a livello rapporti tra la gente, nulli. Abbiamo a livello telematico e informatico tutto a disposizione ma in realtà… non abbiamo più niente da dirci…. domanda… tutte queste separazioni facili tra coppie (che sono il fulcro della società) da dove derivano? ci sono sempre stati i tradimenti, ma in questi anni, grazie alla tecnologia, si è arrivati a varcare il confine della cosidetta “legalità” o “moralità” che dir si voglia… stiamo andando, in modo consapevole e non, alla deriva… valori zero…. appiattimento totale, standardizzazione globale… in pratica organismi unicellulari ma tecnologicamente avanzati. Arti marziali o sport da combattimento? mmmmm… si… con i tempi che corrono… ma… nooo!!.. troppa fatica! a questo siamo arrivati e se il punto di riferimento è la casetta sul fiume.. ben venga! vuol dire che c’è un punto.. un orizzonte, un posto dove soffermarsi e fermare il proprio mondo per analizzarlo in tutte le sue sfaccettature. Veniamo, come dici tu, distratti e addossati da false paure… la protettività oppressiva nei computer, la sicurezza asfissiante della tutela della persona.. e poi vedi Del Noce Vs Staffelli… non si riesce più a fermare questo vortice distruttivo, che è in movimento da decenni, ma che adesso sta ricevendo il colpo di grazia e…. dove ti dirottano lo sguardo e il pensiero i politicanti con tutta la classe “extra vip”? a cazzate tipo Berlusconi e via dicendo… si spendono una barca di soldi solo per queste cose non pensando a migliaia di posti di lavoro persi e con questi la dignità dell’uomo.., tornando al discorso sicurezza? Falla… falla più assoluta per mancanza di fondi… perchè tutto deve essere speso per cose inutili…. Ecco perchè almeno noi tutti praticanti dobbiamo fare la differenza dobbiamo discostarci o per lo meno provarci fortemente, da tutto quello che ci succede intorno… lo so.. non è facile… perchè tutto questo malessere è come un morbo che penetra anche negli ambienti più sani fino al capillare.. siamo esseri umani.. Scusami Daniele se mi sono dilungato, ma l’amarezza è tanta e come la percepisco io penso che altre migliaia di persone la pensino così… spero.. Oss!

  2. Resto dell’idea che quando un individuo si schiera da una parte o dall’altra a livello politico o religioso inizia a perdere se stesso completamente. Inevitabilmente si mette un paraocchi che gli impedisce di razionalizzare completamente cosa sia giusto o sbagliato perchè vede il giusto solo in quel gruppo dove lui si è inserito. Non voglio dire che ora tutti dobbiamo essere anarchici, atei o cose simili. Ogniuno può scegliere la sua fazione e la sua religione solo che il fervore con il quale ci si addentra in queste cose dovrebbe essere minorerispetto a quello che vediamo adesso.
    Ormai c’è solo del marcio attorno a noi.
    Nessun valore morale, nessun valore etico. . .
    Poi, anche i praticanti di arti marziali possono cadere in questo oblio di “cadaveri” che camminano se la loro guida non è all’altezza, io, mi ritengo fortunato in quanto ho due maestri che si discostano da tutto ciò e tramite la loro comprensione e disciplina aiutano mè, e gli altri allievi, ad essere in pace con sè stessi facendoti ritrovare il valore del rispetto verso le persone altrui e verso chi ha più esperienza di tè.
    Se iniziamo a farci abbattere dai mass-media non avremo più modo di ritrovare i cari e vecchi valori che i nostri genitori/nonni/bis-nonni si sono tramandati per anni anni e anni. . .

    Voglio essere Libero

I commenti sono chiusi.